T-RESURRECTION
- Date: 2010
- Categories: Installazioni
- Client: Autoprodotto
- Progetto: La t-shirt è democratica. Anche il design.Tinta unita o stampata, a manica corta o lunga, una t-shirt è sempre e comunque democratica. È una seconda pelle, un’impronta verticale della nostra identità, un formidabile strumento per la comunicazione di messaggi, idee, e sentimenti. Pero’, se c’è qualcosa che cambia con il tempo, è proprio il gusto in fatto di t-shirt. Tutti infatti possiedono un angolo del proprio armadio destinato a magliette dalle grafiche imbarazzanti, passate di moda o semplicemente troppo piccole... Quasi sempre queste t-shirt reiette vengono declassate al ruolo di pigiama o divise per le grandi pulizie di. Perché invece non riutilizzarle per creare degli oggetti di design? T-resurrection si fonda sul recupero del cotone proveniente da vecchie t-shirt e sul suo riutilizzo per la realizzazione di nuovi prodotti di design attraverso un processo semplice, immediato, in grado di assorbire al suo interno la componente “democratica” che il design deve possedere. La materia prima infatti (le t-shirt) viene ricercata attraverso i canali del baratto e dello scambio oltre che attraverso l’acquisto a peso degli scarti della produzione industriale. Adoperando materie di scarto, il costo del prodotto finale si riduce e allo stesso tempo si coinvolgono nel processo i soggetti interessati che gravitano intorno ai temi del riuso (freecycle). Il design di prodotto in questo caso attira al suo interno una vera e propria rete sociale di individui sensibili ai temi del riciclo, e fa si che non si alteri, anche nel processo creativo l’essenza democratica e condivisa del primo “seme” di questo lavoro, la nostra t-shirt. Le t-shirt, trasformate in matasse di cotone, saranno adoperate nella loro integrità (t-scarf) oppure applicate su diversi tipi di supporto (reti). La produzione e’ artigianale, realizzata interamente a mano e non prevede l’impiego di colle, utensili professionali o combustibili. La produzione, a impatto zero, genera una quantita’ ridottissima di scarti di cotone, che potrà comunque essere ancora riutilizzata per le imbottiture.
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