Progettazione grafica del cd: La vita in una corsa a piedi, arrancando nelle salite e facendosi forza del fatto che dopo tutto al traguardo siamo stravolti ma belli pettinati. Il nuovo disco dei Pagliaccio corre su una strada difficile, piena di buche e di tutte le bucce di banana mangiate in precedenza. Il trio piemontese mette in ognuna delle dieci tracce di "La Maratona" tanti racconti semplici e riflessioni altrettanto didascaliche sui momenti di vita tipici dell'homo sapiens sapiens tra i trenta e quarant'anni: la storia d'amore fallita, quella riuscita, le litigate, il futuro incerto, la quotidianità casalinga, la controversia della vita da artista eventuale, la solitudine. E lo fa con un pop vocale sottile, edulcorato e dal ph decisamente basico. Pagliaccio traducono in musica leggera le riflessioni fatte guardando la vita con una lente d'ingrandimento a vetro colorato, forse trovata su un giornalino di fumetti: non hanno la pretesa di volere l'alto e mantengono una cifra stilistica libera da sofismi. Urlano: "Pagliacci tutti voi!" nell'ultima canzone del disco, a mo' di pernacchia e rivalsa contro chi della loro ironia non sa apprezzare le sfumature e la consapevole costanza. Alla fine la maratona la vincono comunque le chitarre acustiche da spiaggia, la vocazione pop e la voce in primo piano, la noncuranza nell'essere pagliacci, i giri melodici da cornetto Algida, e proprio come dopo aver mangiato il famoso gelato, nella testa rimangono la sensazione di buono ed una sete immane. @Rockit.it
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